Con il termine dolomia si indica una roccia sedimentaria carbonatica che trova un importante interesse industriale per il minerale del quale è costituita, ovvero la dolomite. Studiata per la prima volta dal naturalista francese Déodat de Dolomie, in spedizione su una catena montuosa delle Alpi orientali in seguito ribattezzata Dolomiti, si origina per un processo chiamato dolomitizzazione, ovvero una trasformazione di calcari in dolomie appunto, come reazione ad esempio a uno scambio fra i sali di magnesio delle acque marine e il carbonato di calcio dei calcari; oppure in modo indiretto, con l’azione erosiva delle acque di infiltrazione sotterranea, che dissolve il carbonato di calcio. Di seguito vedremo i principali impieghi di questo minerale all’interno del settore edilizia.
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Le diverse tipologie di dolomite
La dolomite può essere reperibile in forme differenti, ed ognuna di queste ha una sua specifica indicazione, principalmente nel settore dell’edilizia e dei materiali di costruzione, ma non solo.
La dolomite macinata, ad esempio, presenta caratteristiche fisiche e chimiche che consentono di lavorare il fuso con assoluta facilità, e viene dunque utilizzata per la lavorazione di vetro e cristalli; ma trova anche impiego per malte, guaine e asfalti.
Un prodotto di largo impiego in più settori è invece la dolomite ventilata, che si rende molto utile per produrre malte e calcestruzzi, miscelare asfalti, costruire guaine bituminose e ottenere un effetto drenante per le superfici, ma allo stesso tempo trova applicazioni per la produzione ceramica, nei colorifici e anche nella cosmetica.
La dolomite granulare invece funge da concime in agricoltura per sopperire la carenza di minerali del terreno nel caso di piante ornamentali e da frutta, oltre che a trovare impiego nel campo delle fibre minerali e nella lana di roccia – lana di vetro.
Collanti, intonaci e malte di alta qualità, così come i calcestruzzi che necessitano di cariche molto performanti, trovano invece il prodotto ideale nella dolomite sabbietta.
Infine, abbiamo il pietrisco dolomitico e lo stabilizzato dolomitico, che trovano impiego rispettivamente il primo per massicciate ferroviarie, drenaggi o riempimenti in generale e il secondo per l’ingegneria civile.
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