Con il termine farine fossili si fa riferimento a un tipo di roccia silicea sedimentaria che trae origine dalle alghe della famiglia delle diatomee, di cui ne è il residuo fossile. Di origine quindi organica e provenienti da ambienti lacustri o marini, hanno a seconda della loro collocazione geografica elevate percentuali di diossido di silicio e carbonato di calcio. Conosciuta anche con altri nomi, quali terra diatomacea, diatomite, sabbia di diatomee, conosce molte applicazioni di tipo industriale e non, e di seguito ne vedremo le principali.
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Applicazioni delle farine fossili
Una delle applicazioni sicuramente più interessanti e degne di nota è l’utilizzo per la creazione della dinamite, per la quale è diretta responsabile della sua invenzione: prima dell’utilizzo dei candelotti esplosivi, era infatti la nitroglicerina la principale soluzione per la generazione di esplosioni; tuttavia, questa sostanza era eccessivamente instabile e quindi molto pericolosa, ma in seguito si scoprì che la farina fossile, dotata di un elevato potere imbibente, consentiva di stabilizzarla e quindi di creare dei manufatti che potevano essere manipolati con maggiore sicurezza. Analogamente, questo potere imbibente si rende molto utile anche per le analisi di tipo cromatografico.
L’elevata porosità delle farine fossili ha consentito inoltre di studiarne numerose applicazioni come filtrante, e soprattutto in campo enologico e alimentare ha la capacità di filtrare le sostanze senza alterarne le proprietà. In chimica, consente invece di aumentare la velocità di flusso e filtrare particelle molto fini.
In campo agricolo, invece, hanno due compiti differenti: come antiparassitario naturale, in quanto le farine fossili aderiscono all’esoscheletro degli insetti e lo portano alla disidratazione (un’applicazione che viene adottata anche in ornitologia); e come tecnica dell’aridocoltura, poiché aumentando la riflessione delle radiazioni solari, consentono di decrementare il calore ricevuto dalla pianta coltivata.
Le farine fossili inoltre sono anche un valido materiale di costruzione, e vengono impiegate sia per ceramiche porose che per la realizzazione di mattoni. Possono inoltre essere utilizzate come abrasivo nella cosmetica così come nei prodotti specifici per pulire i metalli, data la delicatezza dell’intervento; come marker nei test sulla nutrizione animale; e anche, in chimica, per massimizzare l’attività dei catalizzatori.
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